sabato 23 agosto 2014

Risorse Python: aggiornamento 9 - Editor e IDE per sviluppare in Python

Prima o poi il codice Python con qualcosa bisognerà pure scriverlo. Massiccio aggiornamento della sezione risorse Python con l'aggiunta di due intere sottosezioni dedicate all'argomento:
Aggiunto anche un tutorial interattivo di Codecademy per Python 2.x.

domenica 3 agosto 2014

Come e perché usare il versioning semantico

Avete presente tutti quei numeri che indicano la versione di un certo software? Parlo di quei numeri del tipo x.y.z. Per esempio Python al momento in cui scrivo esiste nella versione 2.7.8 e 3.4.1.

Vi siete mai chiesti cosa rappresentano e come vengono decisi quei numeri?

Si tratta del cosiddetto versionamento semantico o semantic versioning. In poche parole:
  • X rappresenta la "major" release di un software, ossia una release la cui API (Application Programming Interface) non è retrocompatibile con la precedente release. Python 3.x ha un'API non retrocompatibile con quella di Python 2.x, per esempio lo statement print è diventata la funzione print();
  • Y rappresenta la "minor" release di un software, ossia una release in cui anche se vengono aggiunte nuove funzionalità, l'API  resta retrocompatibile con la versione precedente del software.
    Python 2.7 ha aggiunto/modificato delle funzionalità, ma queste sono retrocompatibili con la precedente versione Python 2.6, perciò il software che avete scritto per la 2.6 continuerà a girare anche con Python 2.7;
  • Z rappresenta laa "patch" release di un software, ossia una release in cui vengono solo corretti dei bug e l'API  resta comunque retrocompatibile con la versione precedente del software.
    Python 2.7.8 è una versione che corregge dei bug rispetto alla precedente 2.7.7 e resta retrocompatibile con essa.
Perché usare il semantic versioning? Per evitare (o almeno provare ad evitarlo) il "dependency hell", l'inferno delle dipendenze.

Immaginate di avere un vostro software che usa la versione X.Y.Z , per esempio la 2.1.0 di un certo modulo/liberia sviluppata da qualcun altro: se il suo sviluppatore segue il versioning semantico, potrete avere una ragionevole sicurezza che non ci saranno modifiche non retrocompatibili finché userete il ramo 2.X di quel modulo.

Allo stesso modo, quando sviluppate voi un software, potete comunicare in modo semplice ed efficace che tipo di modifiche avete fatto:
  • se è un semplice bugfix modificherete il numero Z di patch release, ad esempio da 2.1.0 a 2.1.1;
  • se avete aggiunto nuove funzionalità senza però rompere la retrocompatibilità, modificherete solo il numero Y di minor release, ad esempio da 2.1.1 a 2.2.0;
  • se la vostra nuova versione del software ha un'API non più compatibile con quella delle versioni precedenti, modificherete il numero X di major release, ad esempio da 2.1.1 a 3.0.0.
Se ancora non state usando queste convenzioni nello sviluppo del vostro software e vi siete incuriositi almeno un po' alla questione, allora leggete il resto della storia sul versionamento semantico.

martedì 13 maggio 2014

Disinstallare Python da pyenv

Nella serie di post precedenti avete imparato a configurare la/le versioni di Python da usare con pyenv al livello di granularità richiesto:


Vediamo adesso come disinstallare le versioni di Python che non ci interessano più. Usate

pyenv uninstall 2.7.6

per eliminare solo la versione indicata. Ripetete il comando per ogni versione installata che volete disinstallare. Potrebbe capitare che non vi ricordiate quali versioni di Python avete installato sulla vostra macchina. Chiedetelo a pyenv:

pyenv versions

Se volete, la dinstallazione potete farla anche manualmente. Si tratta di una semplice cancellazione della directory che contiene la versione che vogliamo disinstallare tramite il comando:

rm -rf nome_directory

Per esempio, supponiamo di voler eliminare Python 2.7.6 precedentemente installato. Dov'è la directory che la contiene? Chiediamolo a pyenv:

pyenv prefix 2.7.6

La risposta è:

~/.pyenv/versions/2.7.6

Eccola lì, basta cancellare questa directory ed il gioco è fatto:

rm -rf ~/.pyenv/versions/2.7.6

Allo stesso modo si procede per qualunque altra versione di Python, basta ricordare che in generale ogni versioni di Python è installate nella directory:

~/.pyenv/versions/numero_versione

E se non ve lo ricordate non è un problema, usate pyenv prefix e avrete il percorso completo della directory da cancellare.

lunedì 30 dicembre 2013

Risorse Python: aggiornamento 8 - differenze Python 2.x/3.x

Nell'ottavo aggiornamento della pagina Risorse Python del blog ho inserito link a materiale sulle differenze tra Python 2.x e 3.x, uno dei problemi che lo sviluppatore Python prima o poi si trova ad affrontare nell'attuale fase di transizione fra le due versioni.

Aggiornamenti anche per la sezione Esempi di codice con un po' di snippet di pronto intervento quando non ricordate qualche aspetto base del linguaggio.


sabato 28 dicembre 2013

Risorse Python: aggiornamento 7 - tutorial PyMOTW anche in italiano

Settimo aggiornamento per la pagina Risorse Python del blog con l'inserimento di Python Module of the Week, noto anche come PyMOTW, un tour guidato sulla Python Standard Library creato da Doug Hellmann.

Ricco di spiegazioni semplici e dettagliate, accompagnate da abbondanti esempi di codice, lo mettono alla portata anche di chi conosce solo le basi di Python e vuole passare al gradino successivo del suo apprendimento. E se l'inglese non è il vostro forte, c'è una versione italiana di PyMOTW.

Viste le caratteristiche, aggiunto sia nella sezione Libri inglese - da altri linguaggi che nella sezione Tutorial.

martedì 17 dicembre 2013

Come aggiornare Pyenv

Dopo aver configurato Python a livello locale, non vi resta che tenere aggiornata l'installazione di pyenv. Il suo aggiornamento si rende necessario quando:
  • sono stati corretti dei bug;
  • è disponibile una nuova versione di Python.
In questo secondo caso ve ne potete rendere conto dal fatto che chiedendo la lista delle versioni Python disponibili per l'installazione, la nuova versione non risulta nell'elenco.

Per procedere con l'aggiornamento di pyenv, aprite un terminale e date i comandi:

cd ~/.pyenv
git pull


Tutto qui, avete finito.

Tenete solo presente una cosa: se la nuova versione continua a non apparire anche dopo l'aggiornamento, significa che lo sviluppatore di pyenv può non aver ancora fatto in tempo ad aggiornare il repository dell'applicazione. Riprovate successivamente.

lunedì 16 dicembre 2013

Risorse Python: aggiornamento 6 - Tkinter

Sesto aggiornamento per la pagina Risorse Python del blog interamente dedicato a Tkinter, l'interfaccia Python standard a Tk, il toolkit per interfacce utente grafiche (GUI).

Guide, tutorial e reference per Tkinter di cui oltre la metà sono in italiano, le prime nella lista, e tutte comunque liberamente scaricabili/consultabili in rete.

venerdì 13 dicembre 2013

Configurazione di Python tramite pyenv a livello di shell

Nel post precedente ci siamo occupati della configurazione di Python con pyenv a livello locale, cioè della versione di Python da avviare al livello di una specifica directory.

In questo post invece ci occupiamo dell'ultima e più specifica di tutte le impostazioni che pyenv vi permette, quella a livello di shell (terminale): grazie ad essa potete specificare quale versione di Python usare a livello di ogni singolo terminale che aprite sul vostro sistema.

Lo fate tramite il comando

pyenv shell 3.3.3

che ad esempio imposta l'uso di Python 3.3.3 per la sola shell corrente, sovrascrivendo quindi sia le impostazioni a livello globale, sia a livello locale eventualmente già configurate.

Come sempre si possono impostare più versioni di Python contemporaneamente con

pyenv shell 2.7.6 3.3.3

mentre

pyenv shell

senza ulteriori indicazioni restituisce le versioni di Python attive nella shell corrente:

2.7.6:3.3.3

Non si tratta di un errore, le versioni attive in questo caso sono visualizzati in questo modo un po' diverso dal solito.

Le impostazioni valgono per quella shell finché resta aperta. Una volta chiusa tutte le impostazioni andranno perse e resteranno attive solo quelle globali e locali perché queste sono registrate su file, rispettivamente nel file ~/.pyenv/version per quella globale, e nel file .pyenv-version della directory corrente per quella locale.

Se volete annullare le impostazioni fatte finora senza chiudere la shell usate

pyenv shell --unset

e riprenderanno a funzionare le impostazioni locali se precedentemente configurate, altrimenti quella globale.

giovedì 12 dicembre 2013

Configurazione di Python tramite pyenv: livello locale

In questo post continuiamo la chiacchierata iniziata in quello precedente parlando della configurazione di Python tramite pyenv a livello locale.

Immaginate un vostro progetto che ha bisogno di usare una specifica versione di Python differente da quella globale: potete impostare questa versione perché si avvii solo nella directory che ospita il vostro progetto, in tutte le altre continueranno ad avviarsi le solite versioni.

Questo vuol dire che le impostazioni locali prevalgono su quelle globali, tenetelo sempre a mente.

Per impostare Python a livello locale si usa il comando

pyenv local 2.7.6

che ad esempio imposta Python 2.7.6 per la directory corrente.

Il comando fa anche altro: crea se non esiste, altrimenti lo aggiorna, il file .pyenv-version e dentro vi scrive una stringa uguale alla versione di Python da avviare in quella directory, in questo caso sarà "2.7.6".

Ogni volta che avvierete Python, pyenv controllerà prima la presenza di questo file nella directory corrente, se lo trova avvierà la versione corrispondente a quella stringa. Se non trova il file si rifà invece alle impostazioni globali.

Esattamente come a livello globale si possono impostare più versioni di Python anche a livello locale:

pyenv local 2.6.9 2.7.6

Invece il comando

pyenv local

senza ulteriori parametri, restituisce la/le versioni correntemente attive di Python per la directory corrente:

2.6.9                     
2.7.6

Se volete eliminare la configurazione locale di una directory, aprite il terminale in quella directory e date il comando:

pyenv local --unset

E anche per il livello locale è tutto. Nel prossimo post si parlerà invece dell'ultimo livello di controllo, quello più fine che pyenv permette: stabilire quale/quali versioni di Python avviare a livello di singola shell.